Lamento del signor Francesco Vicentino, detto il Mauro

Lamento del signor Francesco Vicentino, detto il Mauro

terza rima

Se l'ardente desio del riverderti
Mi spinse öæ cruda morte, ö_ mia colonna,
pur sperando di la, benmio goderti.
La palida tua fronte alma mia Donna,
Ch'esser solea si bella öæ par del sole,
Non mi fara cangiar pensier, ne gonna.
Ti vuö_ seguir hor che cosi il ciel vuole
Che senza te, il viver mi seria
L'esser senza (un giradin) Rose, e viole.
Adunque genuflesso Anima mia,
Ti chiedero perdon s'io fui cagione
De la tua cruda morte, acerba, e ria.
Se qui d'intorno non veggio persone,
Che testimoni sian di quel ch'io dico,
L'Amata m'udira del bell'Adone.
Ma per non gir del mio tesor mendico,
Il capo prenderö_, e in queste braccia
Stretto il terrö_, come suo caro amico.
A queste labbia öæ la pallida faccia
Rappresento sovente, com'io fecci
Essendo in vita; spesso in le me bra...
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murder

Stampata in Parma, con licenza de Superiori
Ad instanza di Pantalon Braghetto