Bargeletta di Giorolamo Nini sopra il Lamento di Bastian Fiorentino Oste Bolognese, Detto il Carotta.
Di Giulio Cesare Croce.
Title
Bargeletta di Giorolamo Nini sopra il Lamento di Bastian Fiorentino Oste Bolognese, Detto il Carotta.
Di Giulio Cesare Croce.
Di Giulio Cesare Croce.
Set to tune of...
song with chorus/refrain O Carotta disgratiato that rhymes with previous line of verse cf. Manas
rhyme scheme ababbcc, dedeecc, fgfggcc,
rhyme scheme ababbcc, dedeecc, fgfggcc,
Transcription
Poi che sete ad ascoltarmi
voi venuti in una frorta,
Se vi piace odienza darmi
conterovi del Carotta
Accio la cosa a ogn' un sia notta
Per suo mal gia appicato
O Carotta disgratiato.
Costui era Fiorentino,
E si faceva l'hosteria
Giocator' e tabachino
Poi teneva in compagnia
Una sorte di genia
Che mai l'hanno abandonato
O Carotta disgatiato.
Suoni balli lui volena
Giorno notte öæ piö_ potere
E'poi anchora tenea
Delle Donne da piacere
Questo stato suo dovere
Perche si mal governato.
O Carotta disgratiato.
Quando il Sole giö_ callava
Tosto in ordine merca
Quella gente che robava
Fuora ogn'un mandato havea
Chi una Cappa ne prendea
Chi un Faciol hanea levato.
O Carotta disgratiato.
Que sti andavano alle feste
Dove andava molta gente
Le sue mani eran si leste
Che facevano dolente
Questo, quel, che non si sente
Che la Bona li han tagliato.
O Carotta disgratiato.
Tanto ben li governava
Che non si pote an partire,
Venti soldi ogn'un li deva
Della Cena e del dormire,
Poi anchor volea partire
Tutto quel che havean robato
O Carotta disgratiato.
voi venuti in una frorta,
Se vi piace odienza darmi
conterovi del Carotta
Accio la cosa a ogn' un sia notta
Per suo mal gia appicato
O Carotta disgratiato.
Costui era Fiorentino,
E si faceva l'hosteria
Giocator' e tabachino
Poi teneva in compagnia
Una sorte di genia
Che mai l'hanno abandonato
O Carotta disgatiato.
Suoni balli lui volena
Giorno notte öæ piö_ potere
E'poi anchora tenea
Delle Donne da piacere
Questo stato suo dovere
Perche si mal governato.
O Carotta disgratiato.
Quando il Sole giö_ callava
Tosto in ordine merca
Quella gente che robava
Fuora ogn'un mandato havea
Chi una Cappa ne prendea
Chi un Faciol hanea levato.
O Carotta disgratiato.
Que sti andavano alle feste
Dove andava molta gente
Le sue mani eran si leste
Che facevano dolente
Questo, quel, che non si sente
Che la Bona li han tagliato.
O Carotta disgratiato.
Tanto ben li governava
Che non si pote an partire,
Venti soldi ogn'un li deva
Della Cena e del dormire,
Poi anchor volea partire
Tutto quel che havean robato
O Carotta disgratiato.
Notes
From La vita e le opere di Giulio Cesare Croce, 444-445:
L'oste Bastiano detto il Carotta o Carota, fiorentino, teneva nella sua osteria un covo di ladri, di borsaiuoli e di baldracche coi quali divideva gli illeciti e delittuosi lucri. Scoperto, fu impiccato con una decina di soci alle finestre del palazzo Comunale l'ultimo di di gennaio 1587. Il libro dopo aver notato il nome del Carota e di undici suoi compagni, quasi tutti forastieri, aggiunge
Furono appiccati per essere stati promotori di un sollevamento, quale poi non riusci.
Dovremo credere ad un mistero, ad un delitto di iStato o ad una semplice razzia di ladruncoli come ritiene anche il Ghiselli nel suoi Annali mss.
Certo che questo fatto, sia per se, sia per la quantita degli impiccati fece un certo fracasso. Trovo infatti una, senza anno e nome, che contiene una disgraziatissima canzonetta di venti strofe di sei versi ottonari ciascuna, quando lo sono, ed il ritornello 'la'. Canzonette che fa vedere almeno quanto il Croce fosse superiore ai suoi concorrenti.
L'oste Bastiano detto il Carotta o Carota, fiorentino, teneva nella sua osteria un covo di ladri, di borsaiuoli e di baldracche coi quali divideva gli illeciti e delittuosi lucri. Scoperto, fu impiccato con una decina di soci alle finestre del palazzo Comunale l'ultimo di di gennaio 1587. Il libro dopo aver notato il nome del Carota e di undici suoi compagni, quasi tutti forastieri, aggiunge
Furono appiccati per essere stati promotori di un sollevamento, quale poi non riusci.
Dovremo credere ad un mistero, ad un delitto di iStato o ad una semplice razzia di ladruncoli come ritiene anche il Ghiselli nel suoi Annali mss.
Certo che questo fatto, sia per se, sia per la quantita degli impiccati fece un certo fracasso. Trovo infatti una, senza anno e nome, che contiene una disgraziatissima canzonetta di venti strofe di sei versi ottonari ciascuna, quando lo sono, ed il ritornello 'la'. Canzonette che fa vedere almeno quanto il Croce fosse superiore ai suoi concorrenti.
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“Bargeletta di Giorolamo Nini sopra il Lamento di Bastian Fiorentino Oste Bolognese, Detto il Carotta.
Di Giulio Cesare Croce.,” Execution Ballads, accessed November 5, 2024, https://omeka.cloud.unimelb.edu.au/execution-ballads/items/show/1069.
Di Giulio Cesare Croce.,” Execution Ballads, accessed November 5, 2024, https://omeka.cloud.unimelb.edu.au/execution-ballads/items/show/1069.